NEWS | Figiefa: OBD e accessibilità per l’auto connessa

Quanto manca a che il testo della normativa europea sulle omologazioni delle vetture, con tutto ciò che implica in termini di mantenimento della presa OBD e accessibilità ai dati del veicolo, diventi legge? La previsione è che il nuovo regolamento diventi applicabile dal 1 settembre 2020, ma ci sono ancora alcuni passi da fare e Figiefa, di cui ADIRA è membro, chiede che almeno l’accessibilità a dati standardizzati diventi operativa già da quest’anno.

Lo scorso dicembre, infatti, avevamo pubblicato la notizia che la Commissione Europea aveva raggiunto un accordo a favore dell’accessibilità ai dati del veicolo.
Il primo comunicato, ripreso da Cecra, è stato divulgato anche da Figiefa, che spiega e approfondisce il quadro legislativo e il contesto di riferimento della normativa sulla omologazione dei nuovi veicoli e le implicazioni per il servizio di riparazione e manutenzione delle vetture con riferimento agli autoriparatori indipendenti.
 

Dal “Dieselgate” all’OBD

Il comunicato Figiefa ripercorre brevemente le tappe di questo percorso, iniziato a gennaio 2016 con una proposta della Commissione Europea che, in risposta al cosiddetto “Dieselgate”, intendeva chiarire, regolamentare e migliorare la qualità dei test di omologazione dei veicoli prima di essere immessi sul mercato, e allo stesso tempo anche rafforzare il sistema di controllo con una maggiore supervisione europea.

Auto connessaGrazie all’iniziativa del Parlamento Europeo, una serie di emendamenti alla proposta iniziale sono stati inclusi nell’accordo definitivo per migliorare il sistema di accesso alle informazioni sulle riparazioni e sulla manutenzione (RMI).
Nella riunione del 20 dicembre del Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione Europea, che ha il compito di coordinare e preparare i lavori delle varie formazioni del Consiglio, garantire la coerenza delle politiche dell’UE ed elaborare accordi e compromessi, che sono successivamente sottoposti all’adozione del Consiglio) è stato dunque trovato l’accordo interistituzionale provvisorio raggiunto dalla Commissione Europea, dal Parlamento e dal Consiglio sul nuovo regolamento di omologazione dei veicoli a cui fanno riferimento i comunicati di Cecra e Figiefa.

In particolare, “Figiefa apprezza il fatto che i legislatori dell’UE abbiano riconosciuto la necessità di mantenere l’accesso al flusso di dati OBD, diagnostici e RMI per gli operatori indipendenti attraverso la presa OBD.
Inoltre, viene anche chiarito che l’accesso deve essere concesso anche mentre il veicolo è in movimento. Ciò è essenziale per eseguire la diagnosi e gli interventi di riparazione e manutenzione, anche da remoto, almeno fino a quando non verrà trovata una soluzione legislativa ben strutturata per l’accesso telematico all’auto connessa”.
 

Accessibilità dei dati

Per garantire l’accessibilità dei dati del veicolo non basta però la presa OBD, ma serve che i dati stessi siano standardizzati e leggibili da diversi strumenti.
E infatti, un altro elemento sottolineato nel comunicato Figiefa, riguarda la necessità di adottare misure di protezione per ragioni di sicurezza, garantendo allo stesso tempo l’accesso degli operatori indipendenti ai dati all’interno del veicolo, evitando che la rilevazione dei dati sia possibile solo tramite strumentazioni OE. Si fa riferimento ad esempio ai certificati elettronici che non debbono essere rilasciati dalle case auto, ma da un organismo indipendente neutrale.
“Questo problema deve essere rapidamente affrontato nel 2018 dal legislatore dell’UE” chiede Figiefa.
L’accordo di dicembre, sottolinea Figiefa, continene “un importante chiarimento sul fatto che anche le informazioni necessarie per la preparazione dei veicoli per i controlli tecnici su strada rientrano nella definizione di RMI (Repair and Maintenance Information).

Per quanto riguarda il formato delle informazioni, precisa poi Figiefa, la legislazione attuale prevede oramai da 10 anni che i costruttori di veicoli forniscano agli operatori indipendenti l’accesso alle RMI, ma spesso le informazioni sono state fornite in modo inutilizzabile. Ciò ha ostacolato il processo di riparazione causando perdite significative in termini di tempo ed efficienza.
In questo caso, la nuova legislazione intende chiarire che le RMI e le informazioni per l’identificazione delle parti di ricambio devono essere fornite in una forma leggibile e processabile elettronicamente (a fronte di un pagamento ragionevole, naturalmente). Ciò rappresenterebbe un miglioramento che consente agli operatori indipendenti di offrire prodotti e servizi per una riparazione “a regola d’arte”. Tutto ciò permetterà di aumentare la competitività del mercato automotive per l’assistenza post-vendita e la mobilità e contribuirà a un’effettiva concorrenza, che offre agli automobilisti europei la libertà di scelta nell’assistenza post-vendita dei loro veicoli.

“La legislazione sulle nuove omologazioni dei veicoli e le RMI, una volta approvata, rappresenterà un passo in avanti e avrà un impatto positivo per l’intero settore dell’aftermarket e dei servizi di mobilità, che coinvolgono oltre 500.000 aziende che impiegano oltre 4,3 milioni di persone in tutta Europa e offrono servizi a 284 milioni di proprietari di veicoli e operatori commerciali allo stesso modo”, afferma il presidente Figiefa Hartmut Röhl. “Tuttavia, la Commissione europea deve ora trovare una soluzione su come affrontare l’accesso telematico all’automobile connessa, e chiediamo che inizi a funzionare nel 2018 con una piattaforma interoperabile, standardizzata, sicura e ad accesso aperto, come sancito nel regolamento eCall “.
 

I prossimi passi

Dopo l’approvazione del COREPER, l’accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio dovrà essere approvato dalla commissione IMCO del Parlamento europeo e quindi sottoposto all’approvazione della plenaria del Parlamento europeo. Se approvato dal Parlamento europeo, il Consiglio adotterà il testo senza ulteriori dibattiti e il nuovo regolamento sarà applicabile dal 1° settembre 2020.
 

La sintesi

L’obiettivo della revisione del regolamento sull’omologazione dei veicoli è di raggiungere un elevato livello di sicurezza e di prestazioni ambientali, riformando il sistema di omologazione e sorveglianza del mercato per i veicoli a motore.
Gli elementi principali introdotti dal testo concordato comprendono:
• la qualità dei test che consente di immettere sul mercato un’auto attraverso servizi tecnici migliorati;
• vigilanza del mercato per controllare la conformità delle auto già disponibili sul mercato, con la possibilità per gli stati membri e la Commissione a svolgere controlli a campione sui veicoli al fine di individuare difettosità in una fase iniziale;
• la supervisione della procedura di omologazione, in particolare attraverso l’istituzione di un forum per lo scambio di informazioni sull’esecuzione, costituito da rappresentanti di approvazioni nazionali e autorità di sorveglianza del mercato.